I soggetti più interessanti sono quelli raffigurati sulla seconda arcata trasversale, rivolti verso il presbiterio. Alla base del pilastro di sinistra si può ammirare un Cristo nel sepolcro attorniato dagli strumenti della passione. Sotto l'affresco, datato 20 novembre 1529, vi è un'iscrizione in latino, ben leggibile, che riproduce una serie di invocazioni al Cristo, nei vari momenti della sua passione.Sulla parte superiore del pilastro è raffigurata una Madonna col Bambino e San Rocco, eseguita il 18 novembre 1529.Tutto il centro dell'arco è interessato da una Incoronazione della Vergine da parte di Gesù, in un tripudio di angeli, musicanti e beati: la scena, corredata da due cartigli, è di grande respiro e ricca di particolari.Il pilastro di destra reca, nel quadrante superiore, una Crocifissione con i Santi Rocco e Sebastiano e, in quello inferiore, una delicata Natività con il nome del committente: ''D. Joannes de Pecis f.f.''.
Alcune figure presentano spunti artistici notevoli, che si possono individuare nell' espressività dei volti su cui sono chiaramente evidenti, di volta in volta, emozioni di gioia, profonda rassegnazione, umiltà, sofferenza; meno curati sono i particolari, mentre si nota una discreta ricerca prospettica ed un'apprezzabile attenzione alle proporzioni e ai volumi.Sul retro del pilastro e sulla parete di destra sono riapparsi di recente altri affreschi che raffigurano un Sant'Antonio abate, due figure di Santi, una Madonna col Bambino e una bella Trinità, collocata proprio dietro il pilastro della prima arcata.Gli altri dipinti si trovano sulle pareti laterali del presbiterio dove, in una trentina di riquadri, sono rappresentate Scene della vita di Sant'Antonio Abate, ciascuna corredata da didascalie in italiano; i riquadri sono in parte coperti da cornici in stucco o malta, aggiunte nel Seicento.Altri due soggetti si trovano sulla facciata esterna di mezzodì: si tratta di una figura di Santo e di un San Cristoforo che regge sulle spalle un piccolo Gesù; i dipinti, in mediocre stato di conservazione, sono certamente anteriori a tutti gli altri e probabilmente risalgono all'epoca della costruzione della chiesetta.I dipinti della Torre occupano un posto di rilievo nel vario succedersi dei cicli di affreschi che interessano la Valle Brembana. Gli autori, non noti, potrebbero forse essere ricercati nella schiera dei Baschenis della Valle Averara, a cui rimandano i soggetti dell'arcata: la scena della Natività presenta, ad esempio, varie analogie con opere coeve dipinte da Simone II Baschenis nelle valli Giudicarie.