Il maglio-mulino, la segheria, le fucine, la miniera

L' itinerario museale prosegue con la visita agli edifici dei mulini, del maglio, della segheria, ai resti di una fucina, inseriti nel contesto della documentazione etnografica della vallata.La presenza di fucine, mulini e segherie azionate da ruote ad acqua che sfruttavano la ripida corrente dei torrenti fu una costante della vita economica di Valtorta e costituì per secoli la principale fonte di sussistenza di tutta la comunità.


Al mulino, ricostruito ai bordi della Val Marcia, il torrente che lambisce il paese, si è da qualche anno aggiunto il complesso del maglio per la lavorazione del ferro ed il mulino con le macine per il grano ed i pestoni per l'orzo, situati in riva al torrente Stabina, alla confluenza tra la valle di Caravino, proveniente dal Camisolo e la Val Grobbia, che scende dal Pizzo dei Tre Signori, lungo l'antica mulattiera verso le contrade Costa e Scasletto. In quel punto la strada scavalca il torrente su un bel ponticello romanico in pietra, detto del Bolgià, ben conservato e armonicamente inserito nell'ambiente. Dalle numerose fucine presenti sul territorio uscirono una gran quantità di chiodi, prodotti dai famosi "Ciodaroi".


Nei presso del torrente Caravino in località Frer, è possibile visitare i resti delle miniere dalle quali veniva estratto il ferro per il funzionamento delle fucine. (nella foto a fianco, la polveriera )Ed infine, la "calchera ", fornace nella quale veniva prodotta la calce facendo cuocere materiale lapideo, che si trova nei pressi della nuova centrale elettrica prima della frazione Fornonuovo.


Ultimo aggiornamento

16/04/2020, 10:38

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