Nemmeno Valtorta sfuggì al flagello della peste del 1630.

Arrivato in Lombardia con le milizie mercenarie tedesche che scendevano dalla Valtellina per partecipare alla guerra di successione di Mantova, il morbo scoppiò in primavera raggiungendo il massimo della virulenza nel corso dell'estate. A rendere ancora più drammatica la situazione, la peste era stata preceduta nell'anno 1629 da una spaventosa carestia.

Poi appunto la peste, senza che nessuno potesse trovarvi il minimo rimedio. A nulla servirono i cancelli posti alle porte dei paesi, i salvacondotti necessari per spostarsi da un paese all'altro, né tanto meno gli intrugli di medici e stregoni, completamente sprovvisti di fronte a un nemico invisibile.

Tra il giugno e il settembre del 1630 morirono in Valle Brembana 6.753 persone, quasi un terzo dei 16.932 abitanti.

Per quanto riguarda Valtorta i dati sono purtroppo incompleti per il fatto che, come vedremo, nel 1625 era subentrata la divisione in due comuni. Così, mentre nel 1596 la popolazione risultava di 570 abitanti, nel 1630 si ha un dato di 318 e non si ha citazione di quanti fossero gli abitanti del nuovo comune delle "Cinque Contrade".

Da 318 comunque gli abitanti scesero nel 1631 a 240 e nel 1632 a 213. I morti di peste dovettero quindi essere 68, mentre il calo registrato tra il 1631 e il 1632 dovrebbe essere attribuito al fenomeno dell'emigrazione che si registrò in quell'anno in molte zone montane.

Malgrado tutto quindi si può dire che con i suoi 68 morti Valtorta sia stata tra i paesi meno colpiti, sicuramente grazie alla sua lontananza dalle vie principali di traffico dove le possibilità di contagio erano molto maggiori.

A testimoniare la peste del 1630 a Valtorta vi era fino a pochi anni fa la chiesa detta dei morti di San Lorenzo, dove venivano sepolti i cadaveri delle vittime. Pare che ossa e teschi siano rimasti in vista per decine e decine di anni, forse per ammonimento agli scampati (igiene a parte ovviamente).

(cenni storici tratti dal volume ''Valtorta, i luoghi della storia'', di Tarcisio Bottani e Felice Riceputi, edito dal Museo Etnografico A.V.B. del Comune di Valtorta).


Ultimo aggiornamento

29/08/2023, 15:27

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